Riporto e traduco questa citazione da un post su Smart Mobs. La metafora della bacchetta magica mi è piaciuta molto e credo piacerà anche a qualche mio collega che lavora sula "context awarness".
“The future of mobile phones is perhaps… not a mobile phone at all, but rather a contextually aware and active mobile magic wand. It’s not about skins anymore. Not even about features, open source, multi-touch or iPhoney. It’s about who is going to make the device interact with your environment as well as capturing it in context. It’s a wand, I tell you. You know what, it’s going to talk with the clouds rather than with native applications. It might or might not link with the global brain. But what I know for sure, it’s going to combine cloud computing, augmented reality and the internet of things in a meaningful way.” [From Smart Mobs » Blog Archive » The recent past and future of mobile phones:]
"Il futuro dei telefoni mobili è forse.... tutto, ma non un telefono mobile, piuttosto una bacchetta magica mobile attiva e conscia del contesto ("context aware"). Non è più a proposito di "skins". Neppure si tratterà di "features", "multi-touch" o iPhonidi. Sarà a proposito di chi comincerà a fare interagire i dispositivi con il tuo ambiente, così come catturando al suo interno il contesto. E' una bacchetta magica, come vi ho detto. Voi sapete di che va, comincerà a parlare con le nuvole piuttosto che con le applicazioni native Potrà o meno essere collegata al cervello globale. Ma quello di cui sono sicuro è che andrà a combinare il "cloud computing" la "realtà aumentata" e la "internet delle cose" in modo significativo."
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