Ieri, avendo scaricato, la nuova versione di iTune, ho installato, per curiosità più che per convinzione, i Widget che mostrano ai lettori del blog i miei ultimi acquisti ed i miei artisti preferiti che ho pubblicato nella lista delle "page". Naturalmente tra tali liste non risultano affatto alcuni degli artisti e compositori davvero "preferiti", per i quali preferisco ancora acquistare il CD. Oggi durante la pausa pranzo, ho deciso di curiosare tra le novità dell'"iTune Store" e ho realizzato che, al momento di valutare un acquisto, ho pensato, invece del solito "mi piace lo compro" anche a cosa avrei voluto che vedessero i lettori di questo blog (molti dei quali conosco) fosse il mio gusto musicale ed il mio acquisto.
Cambia, in sintesi, il processo mentale di decisone all'acquisto della musica digitale on line. Non è una cosa da poco, la musica nel mio iPod non è più un mio fatto privato, ma uno strumento con il quale comunico qualcosa di me o comunico qualcosa che vorrei essere, esattamente come una volta si mostrare agli altri la propria collezione di vinili o di cd nelle librerie di casa messe, di solito, sempre in grande evidenza. Ora tale esposizione è estensibile ad una visione molto più allargata. Dal punto di vista della strategia marketing di Apple (ammesso che la cosa assuma massa critica) è un cambio forte. Si innescano dei meccanismi per i quali l'acquisto è un processo collettivo, con il quale manifesto il mio status culturale od il mio orientamento politico, alla stregua della scelta di una grif per un capo di abbigliamento (o di un no-logo che di per se è una grif) con la quale aggiungo messaggi alla mia identità. Dal punto di vista delle vendite si potranno quindi spingere brani musicali negli opinion leader delle comunità per trainare gli altri componenti della comunità per senso di appartenenza.